I Gruppi partecipanti
Maria Giovanna Cherchi
Maria Giovanna Cherchi è nata e vive a Bolotana. Scopre l’amore per la musica all’età di 6 anni, e da allora calca i palcoscenici sardi, nazionali e internazionali.
Pubblica il suo album dal titolo “Ammentos ” nel 1999 composto da brani inediti provenienti dalla trazione bolotanese. Il disco come lo spettacolo che ne deriva, “Cantare la Sardegna”, ottiene grande successo.
Neli primi anni 2000 inizia la fruttuosa collaborazione con Piero Marras che produce numerosi successi come “Unu Frore che a Tie”.
Andrea Pisu e Vanni Masala – Launeddas e Organetto Diatonico
Andrea Pisu (launeddas) e Vanni Masala (organetto) sono due riconosciuti maestri di questi strumenti, apprezzati per le loro capacità virtuosistiche e la piena padronanza del repertorio tradizionale, ma non solo. Da alcuni anni portano avanti un percorso di sperimentazione che, partendo dagli schemi ritmici dei balli sardi, si apre a diverse influenze esterne creando una musica coinvolgente e dal forte carattere personale. Partendo dalla matrice sarda esplorano con padronanza le potenzialità dei due strumenti.
Nel 2016 gli viene assegnato il prestigioso “Premio Maria Carta” con la seguente motivazione: “A due riconosciuti maestri apprezzati per le loro capacità virtuosistiche e la piena padronanza del repertorio tradizionale che riescono a elaborare e fondere con altre sonorità sviluppando una musica indipendente da qualsiasi vincolo di genere”.
Proprio il carettere personale è quello che contraddistingue la tecnica musicale del duo, che si accinge ormai ad elaborare uno stile compositivo del tutto unico, descritto dal loro ambizioso progetto chiamato “Fantafolk”.
Inizia così a svilupparsi una vera e propria musica indipendente da qualsiasi vincolo di genere potendo essere così annoverata come pura “World Music”; le launeddas di Andrea Pisu come un pregiato pennello dipingono una tela composta e articolata sulle quattro differenti tonalità che l’organetto creativo di Vanni Masala propone.
La tecnica per launeddas di Andrea, ideata e perfezionata nel tempo, è ormai usata come punto di riferimento da tutti i suonatori di launeddas. Il launeddista, profondo conoscitore dello stile classico, che interpreta con sicurezza e maestria, da anni sperimenta, portando all’estremo delle potenzialità, il suo strumento. Vanni Masala elabora, invece, una tecnica per organetto che si sviluppa in una esecuzione rapida, fluida e melodica basata spesso sull’improvvisazione; dopo anni di ricerca e studio si è cucito sulla sua pelle un vero e proprio “stile” e una personale “intavolatura” per organetto che identificano la sua unicità nel timbro, ma sopratutto nel dialogo coinvolgente col pubblico.
Durante i loro concerti, i due musicisti si avvalgono dell’utilizzo di altri strumenti quali percussioni, flauti e altri da loro ideati come la originalissima “sweet trumpet”. Il duo Masala-Pisu collabora con jazzisti, orchestre d’archi, live electronics e musicisti di fama mondiale e si dedica inoltre con grande dedizione e cura a produzioni discografiche che stanno segnando una nuova era nel panorama musicale della Sardegna.
Varcando i confini dell’isola, stanno riscuotendo da anni grandiosi successi, come in Germania al “Rudolstat Festival”, uno tra i più importanti festival di world music d’Europa, in Thailandia dove il duo viene premiato dalla “Surin Rajabat University” come “best music” del festival SICE, a Malta per il Ghanafest, alla famosa “Notte della Taranta” in Puglia, a Londra con l’Orchestra da camera della Sardegna, e ancora in Irlanda, in Cile, in Ungheria, in Russia, in Argentina, in Danimarca, in Bosnia, in Spagna e in Francia. Sono i concerti nei teatri e nei contesti della musica che conta che narrano di un viaggio fatto di talento, idee e musica che sbarcherà sempre più oltre i confini.
Sandra Ligas
Si avvicina giovanissima al mondo della musica con lo studio del pianoforte e inizia a cantare nel coro dell’associazione folklorica di Elmas. Nel 1983 esordisce, come cantante folk solista, nella città olandese di Arnhem. Nel 1992 incide un lavoro discografico con canti della tradizione popolare sarda, “Bentu ‘e notte”. Dal 1997 è anche autrice di testi e musiche di brani che propone. Dal 1998 con la partecipazione al “Music World Festival” (Fivizzano – MS), dove vince il primo premio, è un susseguirsi di manifestazioni e premi in Italia e nel mondo, come il Columbus Day nella città di New York, dove è tra i rappresentanti della Sardegna, in Argentina, a Budapest dove partecipa ad una trasmissione televisiva di RTL Ungheria. Continua con partecipazioni a tantissime e prestigiose manifestazioni come il concerto di Andrea Parodi e Al Di Meola per il Rocce Rosse Blues Festival, col cantautore Gigi Marras, al Festival della canzone d’autore di Mantova. Partecipa poi a un Festival Folk di Nizza. Nel 2008 effettua alcuni concerti di Natale negli Stati Uniti a Los Angeles e Orange County in California. Nel 2009 si esibisce nel concerto tenutosi nel Teatro Imperiale di Tokyo. Nel 2010 tiene un concerto nella città di Maastricht, in Olanda. Nel 2011 partecipa a “Voci di donne”, concerto di canti sacri per voci femminili con Antonella Ruggiero, Franca Masu e altre interpreti. Dal 2012 Si esibisce prevalentemente in Germania dove viene coinvolta nell’ Associazione del “Volkstanzgruppe Frommern”, partecipando a spettacoli e rappresentazioni dove la cultura Sarda incontra quella Tedesca. Sta per uscire il suo nuovo lavoro discografico, “Missa Noa”, con propri originali brani sacri e liturgici, arrangiati e suonati dal chitarrista Peo Alfonsi.
Gruppo Folk Don Milani Dorgali
Il Gruppo folk Don Milani nasce nel 1976 a Dorgali, con l’intento di tramandare alle generazioni future la cultura e le tradizioni popolari dorgalesi.
Nel corso di quasi cinquant’anni di attività, hanno fatto parte del gruppo oltre 400 soci ed esso è, tuttora, l’associazione culturale più longeva del paese.
Essa, durante questi anni di attività, si è esibita su innumerevoli palchi regionali, nazionali ed esteri: tra questi, l’esibizione durante il Festival in Thailandia nel 2023 e la più recente esperienza al Festival Internazionale a Chepen in Perù dello scorso novembre, i quali hanno riscosso un grande successo. Inoltre, il gruppo folk Don Milani è da qualche anno tappa del circuito “A Manu Tenta” del festival internazionale del folklore, che ogni anno si tiene nel mese di agosto a Dorgali.
Da alcuni anni si è anche data vita al gruppo mini folk “Don Milani Sos Pipios”, così da garantire una continuità per il futuro delle tradizioni, coinvolgendo i più piccoli del paese affinché possano diventare i ballerini del futuro.
Tutti i componenti indossano gli abiti tradizionali durante le manifestazioni e per le donne è motivo di orgoglio sfoggiare il ricco corredo di gioielli, frutto della secolare tradizione orafa della comunità dorgalese.
Tenore Santa Caderina Dorgali
Il tenore Santa Caderina nasce a Dorgali nel 2005 da un gruppo di ragazzi appassionato del canto a tenore. Esso prende il nome da Santa Caterina d’Alessandria, santa patrona di Dorgali.
Il tenore è composto dalla voce, Portolu Deluigi, che per molti anni è stata una delle due voci del Tenore Milia di Dorgali, il basso, Tore Corrias, sa mesu oche, Ignazio Corrias e sa contra, Massimo Fancello.
Il ballo
Per questa occasione sono tre le tipologie di accompagnamento musicale al ballo che abbiamo preparato; tra queste c’è un ballo che ha origini lontane: su ballu cantau a boche sola, che accompagnerà i ballerini nell’esecuzione de su ballu a ischina anticu. Abbiamo scelto questo ballo perché col passare del tempo è rimasto invariato nella sua esecuzione. Cadenza e ritmo si fondono nella voce e nella poesia creando una sinuosità unica ed arcaica, quasi ancestrale. Per essere eseguito
ma anche apprezzato è quindi necessario rigoroso silenzio affinché tutti si possano immergere in questo contesto unico.
Fino ai primi anni del ‘900 era, insieme al ballo a tenore, la modalità più conosciuta ed usata nelle feste popolari. Questa tradizione è stata poi pian piano sostituita dalla musicalità dell’organetto diatonico, che dava nuova vita sia ai suoni che alle esecuzioni dei balli rendendoli più vivaci.
Da questo momento in poi, il ballo cantato con voce sola è stato eseguito in rarissime occasioni. Nonostante nelle feste paesane e durante le esibizioni su palchi si tendesse a scegliere l’accompagnamento dell’organetto diatonico, nel 1979, il Gruppo Folk Don Milani presentava al festival internazionale di Gorizia su ballu cantau a boche sola, aggiudicandosi il primo premio. Tutelando questo traguardo e, soprattutto, la tradizione dorgalese, l’associazione continua a presentare tale ballo in poche e rare occasioni.
CORO VOCHES ‘E AMMENTOS
Il coro di ispirazione popolare nasce nel 2000 a Galtellì, piccolo paese della costa orientale della Sardegna. Dal 2017 è diretto dal M° Pietro Marrone e il suo organico è ora composto da 22 coristi. La traduzione letterale del suo nome è “Voci e Ricordi” giacché fonda nella ricerca e nella rielaborazione di poesie e armonie il suo repertorio in lingua sarda. Completano il suo catalogo musicale anche brani in lingua latina e italiana. Ha sede in una antica dimora del Borgo medioevale di Galtellì in cui nel 2018 ha inaugurato il Laboratorio Delle Arti e Tradizioni Etnomusicali, luogo destinato allo studio della cultura musicale della Sardegna. Dal 2008 promuove spettacolarizzati eventi dedicati alla scrittrice Grazia Deledda che a Galtellì ambientò il romanzo Canne al vento, opera che gli valse il Nobel per la Letteratura nel 1926. In tale ambito l’organizzazione di “Sos Arrastos de Grassia – Festival di Coralità, Musica, Letteratura e Arti Popolari”, importante iniziativa giunta quest’anno alla sua 10a edizione con densi appuntamenti tra arti popolari, musica e letteratura all’insegna dell’eredità della scrittrice. All’interno del Festival attribuisce e consegna annualmente il “Premio Mastru ‘e Ammentos” a personalità che si sono distinte nella promozione e tutela della musica, della lingua e delle arti popolari più antiche della Sardegna. Nella continua opera di promozione della Deledda svolta dal Coro si inseriscono anche gli spettacoli musico corali “La Colpa e l’Espiazione”, portato in scena nel 2019 e ispirato alle figure di Efix e Lia personaggi principali del romanzo e lo spettacolo “Efix il Servo”, presentato nel 2021 e dedicato al cammino di riparazione del personaggio principale del romanzo attraverso santuari e chiese della provincia di Nuoro. Il Coro ha effettuato diverse tournée nella penisola italiana e all’estero esibendosi in Spagna, Gran Bretagna, Norvegia e Germania. Tra i recenti premi in competizioni corali il premio per la miglior esecuzione nel “Biennale Concorso per Cori Tradizionali Sardi” di Ozieri nel 2019, il 1° Premio del Settore Brani Inediti, il 1° premio della Giuria Popolare ed il 1° Premio Assoluto del concorso nazionale “A Manu Tenta” di Nuoro nel 2020 ed ancora il 1° Premio del Settore Brani Inediti, il 1° Premio Assoluto del concorso nazionale “A Manu Tenta” di Nuoro nel 2021 e nel 2022 alla 13a edizione del “Concorso Nazionale corale Polifonico del Lago Maggiore” di Verbania il Premio Giuria Popolare del concorso e il 3° Premio Categoria Cori Popolari. È presieduto dal 2005 da Giovanni Vacca.
Tenore Murales di Orgosolo
Il Tenore Murales di Orgosolo non ha bisogno di presentazioni, rappresenta una delle eccellenze più importanti nel patrimonio canoro della Sardegna.
Il Tenore Murales nasce nel 1991. Subito dopo si costituisce come Associazione Culturale, comprendente anche un corpo di ballo e diversi strumentisti, con l’obiettivo di tutelare, valorizzare e promuovere la lingua, la cultura e le tradizioni locali. In questi quasi trent’anni di vita, oltre all’attività artistica, che ha portato il Tenore a partecipare a centinaia di manifestazioni non solo in Sardegna, ma anche nella penisola e all’estero, è stata l’intensa attività culturale a contraddistinguere Murales. In questi anni ha promosso eventi culturali (il primo risale al 1994, con la presentazione del libro Tenores di Andrea Deplano, l’ultimo al 2016 con la presentazione del libro de tziu Antoni Pira – Pireddu, Amor mi spinse a diventar poeta) e rassegne musicali (Ballos, che riunisce i virtuosi dell’armonica a bocca è giunta alla XIII edizione, Sero de istiu alla IV), ha compiuto studi sulle tradizioni popolari orgolesi e curato l’edizione di diversi libri, oltre ad aver organizzato, a partire dal 1995, corsi di canto e di ballo nelle scuole. Vanta numerose partecipazioni a rassegne e Festival nazionali ed internazionali ed altrettante numerose collaborazioni con artisti. Il 22 settembre 2013, in occasione della visita pastorale del Santo Padre a Cagliari, si è esibito con il corpo di ballo alla presenza di Papa Francesco
E’ composto da: Boghe: Franco Corrias Bassu: Antonio Musina Contra: Maurizio Bassu Mesu boghe: Cosimo Mureddu
Associazione Folcloristica Culturale “SAN GEMILIANO”
L’Associazione Culturale e Folklorica “San Gemiliano” di Sestu (CA) fondata nel lontano 1964, già nella sua denominazione intende riportare il legame della popolazione sestese al suo “Santo Protettore” e al Santuario campestre del XII secolo, particolarmente amato e frequentato dai sestesi.
L’attività dei primi anni dell’Associazione era limitata semplicemente alla pratica del ballo di diverse aree dell’isola, nel tempo ha trovato la sua dimensione e connotazione attraverso l’approfondita ricerca sull’apparato vestimentario locale e in particolar modo sul recupero dei balli rituali e delle danze di corteggiamento più propriamente legate alla comunità sestese e al Campidano di Cagliari più in generale. Il lavoro e l’impegno collettivo dei nostri soci con l’ausilio di consulenze di esperti e studiosi di materie antropologiche ed etnografiche, ha contribuito a rappresentare pienamente quelle attività e pratiche che la nostra comunità ha espresso nel tempo.
I nostri abiti tradizionali rappresentano le differenti tipologie e classi sociali maschili e femminili, i balli riportano le pratiche che nel tempo hanno animato i momenti di aggregazione e feste nelle differenti varianti del ballo “campidanese”. Il ballo popolare nella nostra regione da sempre ha vissuto la sua anima musicale attraverso la voce umana, e il Campidano di Cagliari e la nostra comunità era certamente coinvolta anche in queste pratiche rituali.
Nel tempo la voce nel nostro territorio è stata sostituita da strumenti musicali del patrimonio sonoro quali le launeddas, su sulitu, e is benas, e successivamente, fino ad arrivare ai nostri giorni, tali strumenti autoctoni sono stati affiancati da altri di importazione come la chitarra, l’organetto diatonico e l’armonica a bocca. La nostra associazione nel corso della sessantennale attività, ha avuto modo di effettuare anche la pratica del ballo “cantato” con l’indimenticabile artista di Siligo Maria Carta. Infatti, negli anni settanta e ottanta abbiamo avuto la fortuna di collaborare con la grande artista sarda partecipando nei suoi concerti, nelle trasmissioni televisive (Album), e nel docufilm “Sardegna una voce”.
In quegli anni l’indimenticabile esperienza con Maria Carta, Angelo Branduardi e il maestro Luigi Lai si è ripetuta in luoghi particolarmente prestigiosi quali l’Arena di Verona, il Palasport di Roma, e negli “Champs Èlisèes” di Parigi. In questi ultimi tempi, la pratica del ballo cantato è proseguita con la collaborazione, anche se in modo saltuario, con la cantante di Elmas Sandra Ligas che, il suo repertorio comprende “su ballu campidanesu” del quale i nostri danzatori hanno riproposto il tradizionale “passu’ e tres” e su passu appuntau”, espressioni etnocoreutiche che riportano i virtuosismi dei danzatori attraverso, micropassi, figure, tremolii ritmici, in un alternanza tra le coppie singole e l’insieme del gruppo nell’espressione collettiva della danza popolare. In questa prestigiosa occasione tempiese, il nostro gruppo eseguirà infatti il “ballo campidanese” accompagnato dal canto di Sandra Ligas, e la chitarra da Daniele Cuccu.
Accademia Tradizioni Popolari “Città di Tempio”
Già dall’inizio degli anni trenta esisteva un gruppo di giovani donne che indossava il costume nero di Tempio in occasione di manifestazioni varie. Nei primissimi anni Cinquanta del secolo scorso, Giuseppe Nurra dava vita ad un gruppo di giovani ragazze che, con l’abito tradizionale nero, in rappresentanza della città, partecipava alla Cavalcata Sarda di Sassari, al Redentore a Nuoro ed alla Sagra di S.Efisio di Cagliari.
Il “Città di Tempio”, viene fondato ufficialmente nel 1966 da un gruppo di appassionati tra cui Isa Bionda, che ne coprirà la carica di Presidente sino al 1994 (con ben 56 anni di attività ininterrotta); agli inizi formato da sole ragazze, in seguito si completò con la figura maschile. Il Gruppo si diede uno statuto e si propose come scopo quello di raccogliere, ordinare e tramandare la cultura popolare di Tempio e della Gallura, divulgarne i canti, le musiche e le danze attraverso rappresentazioni pubbliche in Sardegna, in Italia ed all’Estero. Con questo intento nel 1971 si costituisce al suo interno, una “SCUOLA DI FOLKLORE” che fornisce ogni anno nuova linfa ai diversi “Corpi di Ballo” che il Gruppo mantiene.
Nel 1978 arriva il primo riconoscimento Internazionale con la partecipazione al Festival Internazionale del Folklore di Zielona Gora in Polonia da quella data sono state innumerevoli le partecipazioni ai vari Festivals in diverse parti del mondo.
Nel 1987 il Gruppo è stato tra “i Soci Fondatori” della Sezione Italiana del C.I.O.F.F. (International Council of organisations of Festival and Folk Arts), organismo che supporta e garantisce l’alta qualità dei Festival Folkloristici in Italia e nel Mondo.
Nel 1981 l’esperienza e gli insegnamenti raccolti negli anni precedenti danno vita all’organizzazione del 1° Incontro Internazionale del Folklore di Tempio Pausania, manifestazione antesignana nell’isola, che pone a confronto tradizioni, usi e costumi della Sardegna con quelle dei popoli di tutto il mondo.
Dal 2001 pubblica il giornalino “Lu Baddhittu timpiesu”, un mensile di tradizioni popolari, usi e costumi della Gallura, che viene distribuito gratuitamente il secondo sabato di ogni mese.
Nel 2019 ha organizzato, la prima edizione del concorso di Poesia Sarda intitolato Don Baignu – “Veldi la più alta Poesia” (verso la più alta poesia). Riservato a tutti i vincitori di un primo premio nei diversi concorsi di poesia dell’Isola che oltre a premiare il migliore tra i migliori, raccoglie in un Archivio Antologico il meglio della letteratura poetica in lingua sarda con le poesie migliori prodotte dai più grandi poeti isolani.
Il Coro Gabriel
Tantissimi anni di vita ed esperienza artistica, calcando innumerevoli palchi di tutta l’Europa, partecipando a rassegne e festival, tenendo concerti in un crescendo di straordinari successi, inserendosi nel solco del percorso culturale tracciato dall’ etnomusicologo Gavino Gabriel (Tempio P. 1881 – Roma 1980), studioso e profondo conoscitore della cultura popolare sarda, compositore, cofondatore e primo Direttore della Discoteca di Stato, cui il Coro è dedicato, contribuendo a diffondere e dare ulteriore notorietà al nome dello stesso.
L’etnomusicologo Ambrogio Sparagna così li ha definiti: “depositari di uno stile fra i più belli del mediterraneo, si chiama canto a tasgia: è un canto polifonico che ha tutto il ritmo delle onde del mare, un canto che è contemporaneamente antico e futuro, come tutta la musica popolare del mondo”.
Il Coro Gabriel di Tempio è una delle principali realtà musicali della Sardegna. Grazie alla peculiarità delle sue voci ed al fascino delle armonie, si è ritagliato uno spazio importante nel panorama del canto tradizionale. Voci scure, forti, malinconiche, dal timbro inconfondibile che emettono un suono dolce, soave, un incontro di note che arrivano dal cuore e che fanno del loro canto “il canto dell’anima”.
Nasce nei primi anni ’50 col nome “Coro di Tempio”. Successivamente, nel gennaio 2004, si costituisce sotto forma di associazione prendendo il nome di “Associazione Culturale Coro Gabriel”. Sin dalla costituzione partecipa a numerosi concorsi, spettacoli, eventi e manifestazioni culturali.
Il Coro si distingue particolarmente nella ricerca, nello studio e nella valorizzazione del patrimonio musicale gallurese, in particolare “tempiese”, nella sua forma più intatta, divenendo uno dei più importanti depositari delle antiche polifonie di tradizione orale.
Il repertorio del Coro comprende serenate d’amore, canti di lavoro e di satira, ninne nanne e compianti, abbracciando tutte le fasi del vivere dell’uomo, dalla nascita alla morte; molto vasto è altresì il repertorio religioso che anima i diversi momenti dell’anno liturgico; tutti brani molto spesso recuperati dall’oblio ed eseguiti esclusivamente col tradizionale sistema di canto gallurese “a tasgia”.