I Gruppi partecipanti
Maria Giovanna Cherchi
Maria Giovanna Cherchi è nata e vive a Bolotana. Scopre l’amore per la musica all’età di 6 anni, e da allora calca i palcoscenici sardi, nazionali e internazionali.
Pubblica il suo album dal titolo “Ammentos ” nel 1999 composto da brani inediti provenienti dalla trazione bolotanese. Il disco come lo spettacolo che ne deriva, “Cantare la Sardegna”, ottiene grande successo.
Neli primi anni 2000 inizia la fruttuosa collaborazione con Piero Marras che produce numerosi successi come “Unu Frore che a Tie”.
Coro “Su Nugoresu”
IL CORO dell’Associazione all’Accademia di Tradizioni Popolari – Gruppo “Su Nugoresu”, è composto per intero da voci maschili e vanta un vasto repertorio costituito dalle più antiche melodie popolari barbaricine, oltre che da nuove melodie proposte ed elaborate dal Direttore Tonino Puddu.
Il Coro ha prodotto due lavori discografici e vanta partecipazioni alle più importanti manifestazioni di cultura popolare in tenute in tutta Italia, e ha partecipato a numerosi festival internazionali (Spagna, Francia, Portogallo, Germania, Ungheria, Bulgaria, Grecia, Tunisia, Brasile),
L’Associazione all’Accademia di Tradizioni Popolari – Gruppo “Su Nugoresu” organizza il festival internazionale di cultura popolare “La Sardegna e … oltre”, nell’ultima settimana di luglio.
Associazione Culturale e Folklorica “Ittiri Cannedu”
Nel 1974 nasce il gruppo “Ittiri Cannedu”, che successivamente cambierà la denominazione in Associazione Culturale e Folklorica “Ittiri Cannedu”. La raccolta delle informazioni relative alle danze popolari, agli strumenti musicali utilizzati per accompagnare i balli ed infine allo studio delle tecniche di ballo vere e proprie, è l’attività cui i giovani fondatori si dedicano in primo luogo. La ricerca, condotta scrupolosamente, fu lo strumento che consentì ai soci del gruppo di Ittiri di impadronirsi delle conoscenze essenziali per ridare vita alla musica e alla danza tradizionali. Gli anziani coinvolti nell’operazione di recupero culturale, vere e proprie biblioteche della memoria comunitaria, consapevoli dell’importanza di quanto i giovani avevano appreso, li seguirono fino al completo assorbimento delle tecniche di ballo tradizionali.
Fin dalla fondazione l’Associazione, a lungo guidata dal presidente Piero Simula, collabora con enti pubblici e privati per l’organizzazione di eventi culturali e partecipa con regolarità alle più importanti rassegne di folklore regionali, nazionali ed internazionali. Ha rappresentato l’Italia in numerosi festival di Folklore in Germania, Francia, Spagna, Svizzera, Portogallo, Grecia, Polonia, Cecoslovacchia, Turchia, Ossezia del Nord, Bulgaria, Belgio, Macedonia, Austria, Brasile, Argentina, Colombia, Qatar, Messico e, di recente, al Festival “Summerfest” in Ungheria, Palma di Maiorca e al Festival di Friburgo in Svizzera.
Ancora oggi fanno parte dell’Associazione molti componenti del gruppo storico, ed è arricchita da numerosi giovani: conta circa cinquanta soci e un folto gruppo di collaboratori. E’ affiliata all’A.M.Fo.S., l’Associazione Membri Fondatori sezione Cioff Italia, allo I.O.V. (International Organization Volkskunts) e alla U.F.I. (Unione Folklorica Italiana). Il repertorio esclusivamente tradizionale presentato dall’associazione, ripropone fedelmente la musica e le danze popolari della Sardegna e, in modo particolare, i moduli della regione storica del Logudoro e della subregione di Ittiri nello specifico il “Coros”. Il gruppo propone due balli tradizionali: “Sa Logudoresa”, accompagnato con la chitarra, la fisarmonica e la voce solista, nel passato eseguito in occasione delle feste calendariali, del ciclo della vita e dell’uomo; il secondo “Sa Dansa Ittiresa” un ballo di corteggiamento accompagnato da organetto e chitarra.
Gli abiti indossati dai componenti sono tramandati ed esclusivamente originali ed autentici, in tutte le varianti, dalle fogge festive a quelle giornaliere. Alle ricerche iniziali sugli abiti e sulle danze, è seguita una serie di pubblicazioni, in collaborazione con studiosi di chiara fama:
“Le fonti del ballo Sardo”, di Gerolama Carta Mantiglia e Antonio Tavera nel 1999;
“Forme e contesti del ballo sardo” nel 2001 e “A passu”: appunti di antropologia del ballo sardo, edizioni Taranta, Firenze, 2004 di Giuseppe Michele Gala.
Nel 1987 la riscoperta e la riproduzione del “bronzetto itifallico” di Ittiri, riproposto alla presenza del compianto etnomusicologo don Dore di Tadasuni.
E ancora, produzioni multimediali:
il DVD “Domos”, in collaborazione con l’Associazione “Carrelas” di Cagliari nel 2008. E infine i CD musicali “Canti a chitarra” nel 2007 e “Ballos sardos” n° 2 edizioni Taranta, Firenze.
La direzione artistica degli “eventi collaterali” abbinati al Festival “ITTIRI FOLK FESTA” è curata in prima persona dall’antropologo Gian Mario Demartis.
Nel 2020 ha pubblicato due libri: SESTOS Atti del Convegno 2010-2019; “UN VOLO A PASSO DI DANZA” 35 anni di Folk Festa.
Da 38 anni cura l’organizzazione del Festival Internazionale “ITTIRI FOLK FESTA”.
Gruppo Folk “Santu Jacu” di Orosei
Il Gruppo Folk “Santu Jacu” di Orosei nasce nel 2010 per iniziativa di un gruppo di giovani che vogliono portare nelle sagre dell’Isola, festival nazionali ed internazionali le tradizioni popolari folcloriche di Orosei, dove vive ancora un’alta tradizione di ballo, sia suonato che ancor di più accompagnato dal canto a tenore.
L’associazione è promotrice e organizzatrice della rassegna dell’armonica a bocca intitolata “Sonos e Ballos a sonette a bucca”, vista la presenza all’interno del sodalizio di due suonatori dell’armonica: Giuseppe Cabiddu e Giacomo Burrai.
L’associazione vanta due presenze al Festival delle maschere del mediterraneo che ogni anno si svolge in Bulgaria. Dal 2018, il gruppo folk promuove un’iniziativa in collaborazione con l’associazione di ragazzi diversamente abili “SpeedySport”.
I balli che vengono eseguiti sono “su ballu brincu”, “sa danza”, “su passu torratu”, “su dillu” e “su turturinu” e vengono accompagnati sia dagli strumenti che dal canto a tenore.
Gruppo folk Pro Loco di Gavoi
Il gruppo folk Pro Loco di Gavoi si è costituito negli anno ’60 ed è composto da persone di varia estrazione sociale unite dal comune interesse per i particolari aspetti della cultura tradizionale, rappresentati dalla musica, dal ballo e dall’abbigliamento. I componenti del gruppo non hanno dovuto né ricostruire il vestiario, né riscoprire i balli, ma si sono sempre posti come obbiettivo principale quello di fare da stimolo per la comunità, sopratutto per i giovani, perché prendano coscienza che il ricco patrimonio culturale del loro centro deve essere conservato e valorizzato.
Andrea Pisu e Vanni Masala – Launeddas e Organetto Diatonico
Andrea Pisu (launeddas) e Vanni Masala (organetto) sono due riconosciuti maestri di questi strumenti, apprezzati per le loro capacità virtuosistiche e la piena padronanza del repertorio tradizionale, ma non solo. Da alcuni anni portano avanti un percorso di sperimentazione che, partendo dagli schemi ritmici dei balli sardi, si apre a diverse influenze esterne creando una musica coinvolgente e dal forte carattere personale. Partendo dalla matrice sarda esplorano con padronanza le potenzialità dei due strumenti.
Nel 2016 gli viene assegnato il prestigioso “Premio Maria Carta” con la seguente motivazione: “A due riconosciuti maestri apprezzati per le loro capacità virtuosistiche e la piena padronanza del repertorio tradizionale che riescono a elaborare e fondere con altre sonorità sviluppando una musica indipendente da qualsiasi vincolo di genere”.
Proprio il carettere personale è quello che contraddistingue la tecnica musicale del duo, che si accinge ormai ad elaborare uno stile compositivo del tutto unico, descritto dal loro ambizioso progetto chiamato “Fantafolk”.
Inizia così a svilupparsi una vera e propria musica indipendente da qualsiasi vincolo di genere potendo essere così annoverata come pura “World Music”; le launeddas di Andrea Pisu come un pregiato pennello dipingono una tela composta e articolata sulle quattro differenti tonalità che l’organetto creativo di Vanni Masala propone.
La tecnica per launeddas di Andrea, ideata e perfezionata nel tempo, è ormai usata come punto di riferimento da tutti i suonatori di launeddas. Il launeddista, profondo conoscitore dello stile classico, che interpreta con sicurezza e maestria, da anni sperimenta, portando all’estremo delle potenzialità, il suo strumento. Vanni Masala elabora, invece, una tecnica per organetto che si sviluppa in una esecuzione rapida, fluida e melodica basata spesso sull’improvvisazione; dopo anni di ricerca e studio si è cucito sulla sua pelle un vero e proprio “stile” e una personale “intavolatura” per organetto che identificano la sua unicità nel timbro, ma sopratutto nel dialogo coinvolgente col pubblico.
Durante i loro concerti, i due musicisti si avvalgono dell’utilizzo di altri strumenti quali percussioni, flauti e altri da loro ideati come la originalissima “sweet trumpet”. Il duo Masala-Pisu collabora con jazzisti, orchestre d’archi, live electronics e musicisti di fama mondiale e si dedica inoltre con grande dedizione e cura a produzioni discografiche che stanno segnando una nuova era nel panorama musicale della Sardegna.
Varcando i confini dell’isola, stanno riscuotendo da anni grandiosi successi, come in Germania al “Rudolstat Festival”, uno tra i più importanti festival di world music d’Europa, in Thailandia dove il duo viene premiato dalla “Surin Rajabat University” come “best music” del festival SICE, a Malta per il Ghanafest, alla famosa “Notte della Taranta” in Puglia, a Londra con l’Orchestra da camera della Sardegna, e ancora in Irlanda, in Cile, in Ungheria, in Russia, in Argentina, in Danimarca, in Bosnia, in Spagna e in Francia. Sono i concerti nei teatri e nei contesti della musica che conta che narrano di un viaggio fatto di talento, idee e musica che sbarcherà sempre più oltre i confini.
Accademia Tradizioni Popolari “Città di Tempio”
Già dall’inizio degli anni trenta esisteva un gruppo di giovani donne che indossava il costume nero di Tempio in occasione di manifestazioni varie. Nei primissimi anni Cinquanta del secolo scorso, Giuseppe Nurra dava vita ad un gruppo di giovani ragazze che, con l’abito tradizionale nero, in rappresentanza della città, partecipava alla Cavalcata Sarda di Sassari, al Redentore a Nuoro ed alla Sagra di S.Efisio di Cagliari.
Il “Città di Tempio”, viene fondato ufficialmente nel 1966 da un gruppo di appassionati tra cui Isa Bionda, che ne coprirà la carica di Presidente sino al 1994 (con ben 56 anni di attività ininterrotta); agli inizi formato da sole ragazze, in seguito si completò con la figura maschile. Il Gruppo si diede uno statuto e si propose come scopo quello di raccogliere, ordinare e tramandare la cultura popolare di Tempio e della Gallura, divulgarne i canti, le musiche e le danze attraverso rappresentazioni pubbliche in Sardegna, in Italia ed all’Estero. Con questo intento nel 1971 si costituisce al suo interno, una “SCUOLA DI FOLKLORE” che fornisce ogni anno nuova linfa ai diversi “Corpi di Ballo” che il Gruppo mantiene.
Nel 1978 arriva il primo riconoscimento Internazionale con la partecipazione al Festival Internazionale del Folklore di Zielona Gora in Polonia da quella data sono state innumerevoli le partecipazioni ai vari Festivals in diverse parti del mondo.
Nel 1987 il Gruppo è stato tra “i Soci Fondatori” della Sezione Italiana del C.I.O.F.F. (International Council of organisations of Festival and Folk Arts), organismo che supporta e garantisce l’alta qualità dei Festival Folkloristici in Italia e nel Mondo.
Nel 1981 l’esperienza e gli insegnamenti raccolti negli anni precedenti danno vita all’organizzazione del 1° Incontro Internazionale del Folklore di Tempio Pausania, manifestazione antesignana nell’isola, che pone a confronto tradizioni, usi e costumi della Sardegna con quelle dei popoli di tutto il mondo.
Dal 2001 pubblica il giornalino “Lu Baddhittu timpiesu”, un mensile di tradizioni popolari, usi e costumi della Gallura, che viene distribuito gratuitamente il secondo sabato di ogni mese.
Nel 2019 ha organizzato, la prima edizione del concorso di Poesia Sarda intitolato Don Baignu – “Veldi la più alta Poesia” (verso la più alta poesia). Riservato a tutti i vincitori di un primo premio nei diversi concorsi di poesia dell’Isola che oltre a premiare il migliore tra i migliori, raccoglie in un Archivio Antologico il meglio della letteratura poetica in lingua sarda con le poesie migliori prodotte dai più grandi poeti isolani.
Il Coro Gabriel
Tantissimi anni di vita ed esperienza artistica, calcando innumerevoli palchi di tutta l’Europa, partecipando a rassegne e festival, tenendo concerti in un crescendo di straordinari successi, inserendosi nel solco del percorso culturale tracciato dall’ etnomusicologo Gavino Gabriel (Tempio P. 1881 – Roma 1980), studioso e profondo conoscitore della cultura popolare sarda, compositore, cofondatore e primo Direttore della Discoteca di Stato, cui il Coro è dedicato, contribuendo a diffondere e dare ulteriore notorietà al nome dello stesso.
L’etnomusicologo Ambrogio Sparagna così li ha definiti: “depositari di uno stile fra i più belli del mediterraneo, si chiama canto a tasgia: è un canto polifonico che ha tutto il ritmo delle onde del mare, un canto che è contemporaneamente antico e futuro, come tutta la musica popolare del mondo”.
Il Coro Gabriel di Tempio è una delle principali realtà musicali della Sardegna. Grazie alla peculiarità delle sue voci ed al fascino delle armonie, si è ritagliato uno spazio importante nel panorama del canto tradizionale. Voci scure, forti, malinconiche, dal timbro inconfondibile che emettono un suono dolce, soave, un incontro di note che arrivano dal cuore e che fanno del loro canto “il canto dell’anima”.
Nasce nei primi anni ’50 col nome “Coro di Tempio”. Successivamente, nel gennaio 2004, si costituisce sotto forma di associazione prendendo il nome di “Associazione Culturale Coro Gabriel”. Sin dalla costituzione partecipa a numerosi concorsi, spettacoli, eventi e manifestazioni culturali.
Il Coro si distingue particolarmente nella ricerca, nello studio e nella valorizzazione del patrimonio musicale gallurese, in particolare “tempiese”, nella sua forma più intatta, divenendo uno dei più importanti depositari delle antiche polifonie di tradizione orale.
Il repertorio del Coro comprende serenate d’amore, canti di lavoro e di satira, ninne nanne e compianti, abbracciando tutte le fasi del vivere dell’uomo, dalla nascita alla morte; molto vasto è altresì il repertorio religioso che anima i diversi momenti dell’anno liturgico; tutti brani molto spesso recuperati dall’oblio ed eseguiti esclusivamente col tradizionale sistema di canto gallurese “a tasgia”.