I Gruppi partecipanti
Anno di fondazione il 2005
Nasce come “mini-folk” e incamera numerosi giovanissimi del paese e sin da subito cavalca i palchi di mezza Sardegna, senza disdegnare le numerose partecipazioni a quasi tutti i festival nazionali del folklore, primi tra tutti quelli denominati de “il fanciullo e il folklore”, esibendosi in località di chiara fama come Assisi, Paola, San Giovanni Rotondo e numerosi altri, nonché esibizioni in Germania e in Francia.
In Sardegna, oltre ad essersi esibiti praticamente in quasi tutte le piazze dell’isola, comprese il “Redentore” di Nuoro e la “Cavalcata” di Sassari, da 4 anni organizza a Oliena il “Festival Internazionale del Folklore” ospitando decine di gruppi folk da un capo all’altro del mondo.
Una parte dei giovani componenti che si esibiranno stasera, nonostante la grande bravura, hanno appena un anno di militanza anche perché periodicamente vi è una naturale sostituzione, in particolare, quando molti di essi alla fine della maturità scolastica, intraprendono la via universitaria.
Nasce nel 1993 e sino al 2015 si chiamava “su Tenore Ulianesu”.
In quell’anno molti dei componenti storici “si ritirarono” dalle scene e si decise quindi di dare un nuovo taglio e un nuovo spessore e cambiare quindi anche il nome che assunse quello di “Populu Sardu”.
Dal 2000 circa il Tenore ha lavorato quasi come entità unica con l’Associazione Culturale “sos Hustumenes” nell’organizzazione di numerosi eventi Culturali tipo vent’anni di “Rassegna Regionale del Canto a Tenore”, il convegno sul Canto a Tenore nel 2006 dopo che lo stesso è stato insignito del riconoscimento di “Capolavoro Immateriale dell’Umanità” da parte dell’ UNESCO, eventi di richiamo turistico e valorizzazione dei prodotti enologici come “Hustu Vinu here Hantau”, mostre itineranti sul Canto a Tenore e sul Banditismo Sardo.
Il “Tenore Popolu Sardu” si è esibito in quasi tutta la Sardegna e all’estero vanta esibizioni in Irlanda, Galles, Francia, Germania, Olanda, Slovacchia e in U.S.A. Ha prodotto una musicassetta e un CD e sta lavorando a un video molto particolare riguardante proprio il canto a Tenore.
Ha festeggiato nel 2021 i suoi 60 anni di attività ininterrotta.
Il Gruppo Folk di Oristano, uno dei gruppi di ballo sardo più longevi, nasce nel 1961 per opera di Enrico Fiori che, nel 2018, è stato nominato “Padre del folklore – Personalità benemerita della Federazione Italiana Tradizioni Popolari per la Regione Sardegna”, trofeo assegnato ogni anno a colui il quale si è maggiormente distinto in materia di cultura e tradizioni popolari nella propria regione di appartenenza.
Fin dalla metà degli anni ’60, il gruppo ha portato il nome di Oristano in vari Paesi di tutti e cinque i continenti: Australia, Giappone, Stati Uniti, Giordania, Iraq, Bahrain, Egitto, Tunisia, e in quasi tutti gli stati europei, per promuovere e far conoscere la cultura, le tradizioni e i prodotti isolani in tutto il mondo.
Nel 1983, ha avuto l’onore di accompagnare le imprese della nostra barca “Azzurra”, in occasione dell’America’s Cup di vela.
Sempre sul podio nelle sue cinque partecipazioni al prestigioso Festival Internazionale di Dijon, in Francia dove ha anche ottenuto, nel 1988, il premio per il miglior costume tra gruppi provenienti da tutto il globo.
Ma il riconoscimento più prestigioso è rappresentato dal titolo di “Campione dei Campioni”, ottenuto nel 1987 con la vittoria ai campionati del mondo di Gorizia e la conquista del prestigioso Trofeo “Castello d’oro”.
Attualmente il gruppo continua la propria attività, affiancando ai veterani, diverse giovani leve che ne assicureranno la continuità.
IL Trio Francesco Fais, Andrea Pisu e Vanni Masala.
(Canto, Launeddas e Tamburo)
Andrea Pisu e Vanni Masala – Launeddas e Organetto Diatonico
Andrea Pisu (launeddas) e Vanni Masala (organetto) sono due riconosciuti maestri di questi strumenti, apprezzati per le loro capacità virtuosistiche e la piena padronanza del repertorio tradizionale, ma non solo. Da alcuni anni portano avanti un percorso di sperimentazione che, partendo dagli schemi ritmici dei balli sardi, si apre a diverse influenze esterne creando una musica coinvolgente e dal forte carattere personale. Partendo dalla matrice sarda esplorano con padronanza le potenzialità dei due strumenti.
Nel 2016 gli viene assegnato il prestigioso “Premio Maria Carta” con la seguente motivazione: “A due riconosciuti maestri apprezzati per le loro capacità virtuosistiche e la piena padronanza del repertorio tradizionale che riescono a elaborare e fondere con altre sonorità sviluppando una musica indipendente da qualsiasi vincolo di genere”.
Proprio il carettere personale è quello che contraddistingue la tecnica musicale del duo, che si accinge ormai ad elaborare uno stile compositivo del tutto unico, descritto dal loro ambizioso progetto chiamato “Fantafolk”.
Inizia così a svilupparsi una vera e propria musica indipendente da qualsiasi vincolo di genere potendo essere così annoverata come pura “World Music”; le launeddas di Andrea Pisu come un pregiato pennello dipingono una tela composta e articolata sulle quattro differenti tonalità che l’organetto creativo di Vanni Masala propone.
La tecnica per launeddas di Andrea, ideata e perfezionata nel tempo, è ormai usata come punto di riferimento da tutti i suonatori di launeddas. Il launeddista, profondo conoscitore dello stile classico, che interpreta con sicurezza e maestria, da anni sperimenta, portando all’estremo delle potenzialità, il suo strumento. Vanni Masala elabora, invece, una tecnica per organetto che si sviluppa in una esecuzione rapida, fluida e melodica basata spesso sull’improvvisazione; dopo anni di ricerca e studio si è cucito sulla sua pelle un vero e proprio “stile” e una personale “intavolatura” per organetto che identificano la sua unicità nel timbro, ma sopratutto nel dialogo coinvolgente col pubblico.
Durante i loro concerti, i due musicisti si avvalgono dell’utilizzo di altri strumenti quali percussioni, flauti e altri da loro ideati come la originalissima “sweet trumpet”. Il duo Masala-Pisu collabora con jazzisti, orchestre d’archi, live electronics e musicisti di fama mondiale e si dedica inoltre con grande dedizione e cura a produzioni discografiche che stanno segnando una nuova era nel panorama musicale della Sardegna.
Varcando i confini dell’isola, stanno riscuotendo da anni grandiosi successi, come in Germania al “Rudolstat Festival”, uno tra i più importanti festival di world music d’Europa, in Thailandia dove il duo viene premiato dalla “Surin Rajabat University” come “best music” del festival SICE, a Malta per il Ghanafest, alla famosa “Notte della Taranta” in Puglia, a Londra con l’Orchestra da camera della Sardegna, e ancora in Irlanda, in Cile, in Ungheria, in Russia, in Argentina, in Danimarca, in Bosnia, in Spagna e in Francia. Sono i concerti nei teatri e nei contesti della musica che conta che narrano di un viaggio fatto di talento, idee e musica che sbarcherà sempre più oltre i confini.
Il Gruppo Folk Sorgono si costituisce nel 1984, su iniziativa di un gruppo di giovani.
Tutti appassionati e uniti dal comune interesse per la cultura popolare ed il ballo. Dalla sua fondazione l’associazione si è proposta di valorizzare e salvaguardare il patrimonio etno-coreutico ed etno-musicale di Sorgono e della Barbagia del Mandrolisai, regione storica della quale Sorgono è il capoluogo. Costituitasi legalmente nel 1992 come associazione culturale, il gruppo folk Sorgono si propone di mantenere, promuovere e divulgare il patrimonio folclorico di danze, musiche, cultura orale e materiale, con particolare attenzione alle forme d’abbigliamento tradizionale nelle varie tipologie: festa, lavoro, matrimonio ecc.
Nel corso dei suoi 33 anni di vita, l’associazione ha avuto un costante ricambio generazionale che ne ha permesso la sua vitalità; conta oggi circa 30 iscritti grazie ai quali si è garantita la buona riuscita di manifestazioni locali e la partecipazione a svariate rassegne regionali e nazionali: Pievepelago (Mo), Trento, Avezzano, Borgo San Dalmazzo (Cuneo) nonché ai festival Europei di folklore (Germania, Romania, Polonia, Spagna, Belgio, Ungheria) ottenendo numerosi riconoscimenti.
L’associazione svolge dei corsi d’insegnamento delle tecniche di ballo, con un’accurata ricerca delle forme di musica e canto popolare, ricerche che vengono completate da convegni attinenti alla cultura popolare in genere.
L’associazione G. F. Sorgono il 15 agosto di ogni anno, cura nell’ambito dei festeggiamenti della B.V. Assunta, la Rassegna Gruppi e Tradizioni Popolari arrivata alla sua XXXVIII° edizione. Durante i festeggiamenti in onore di San Mauro Abate, che si tengono nell’omonimo santuario nelle campagne di Sorgono, cura la serata di danze e canti popolari che si svolge abitualmente l’ultima domenica di maggio di ogni anno.
Tenore “Su Cuncordu Sorgonesu”
La passione per la danza tradizionale, e per le tradizioni in generale, l’interesse per il canto a cuncordu accomuna i quattro componenti sin dai primi anni ’90, la necessità di appropriarsi di questo tipo di espressività canora avvicina i giovani agli anziani del paese e ad altri gruppi di persone meno giovani che già cantavano. Il gruppo originario ha visto poi il susseguirsi, negli anni, di altri cantori ed è tornato alla formazione originaria dal 2019.
Legati all’inizio alle attività del Gruppo Folkloristico di Sorgono si sono esibiti sia nell’isola che in continente e all’estero (Polonia, Spagna, Francia, Romania), e partecipando a trasmissioni presso emittenti locali. Il repertorio è composto da brani sacri e profani.
I brani sacri vengono eseguiti soprattutto nel periodo Pasquale e per altre festività, quali, la Beata Vergine Assunta, la Patrona, e San Mauro Abate.
Accademia Tradizioni Popolari “Città di Tempio”
Già dall’inizio degli anni trenta esisteva un gruppo di giovani donne che indossava il costume nero di Tempio in occasione di manifestazioni varie. Nei primissimi anni Cinquanta del secolo scorso, Giuseppe Nurra dava vita ad un gruppo di giovani ragazze che, con l’abito tradizionale nero, in rappresentanza della città, partecipava alla Cavalcata Sarda di Sassari, al Redentore a Nuoro ed alla Sagra di S.Efisio di Cagliari.
Il “Città di Tempio”, viene fondato ufficialmente nel 1966 da un gruppo di appassionati tra cui Isa Bionda, che ne coprirà la carica di Presidente sino al 1994 (con ben 56 anni di attività ininterrotta); agli inizi formato da sole ragazze, in seguito si completò con la figura maschile. Il Gruppo si diede uno statuto e si propose come scopo quello di raccogliere, ordinare e tramandare la cultura popolare di Tempio e della Gallura, divulgarne i canti, le musiche e le danze attraverso rappresentazioni pubbliche in Sardegna, in Italia ed all’Estero. Con questo intento nel 1971 si costituisce al suo interno, una “SCUOLA DI FOLKLORE” che fornisce ogni anno nuova linfa ai diversi “Corpi di Ballo” che il Gruppo mantiene.
Nel 1978 arriva il primo riconoscimento Internazionale con la partecipazione al Festival Internazionale del Folklore di Zielona Gora in Polonia da quella data sono state innumerevoli le partecipazioni ai vari Festivals in diverse parti del mondo.
Nel 1987 il Gruppo è stato tra “i Soci Fondatori” della Sezione Italiana del C.I.O.F.F. (International Council of organisations of Festival and Folk Arts), organismo che supporta e garantisce l’alta qualità dei Festival Folkloristici in Italia e nel Mondo.
Nel 1981 l’esperienza e gli insegnamenti raccolti negli anni precedenti danno vita all’organizzazione del 1° Incontro Internazionale del Folklore di Tempio Pausania, manifestazione antesignana nell’isola, che pone a confronto tradizioni, usi e costumi della Sardegna con quelle dei popoli di tutto il mondo.
Dal 2001 pubblica il giornalino “Lu Baddhittu timpiesu”, un mensile di tradizioni popolari, usi e costumi della Gallura, che viene distribuito gratuitamente il secondo sabato di ogni mese.
Nel 2019 ha organizzato, la prima edizione del concorso di Poesia Sarda intitolato Don Baignu – “Veldi la più alta Poesia” (verso la più alta poesia). Riservato a tutti i vincitori di un primo premio nei diversi concorsi di poesia dell’Isola che oltre a premiare il migliore tra i migliori, raccoglie in un Archivio Antologico il meglio della letteratura poetica in lingua sarda con le poesie migliori prodotte dai più grandi poeti isolani.
Il Coro Gabriel
Tantissimi anni di vita ed esperienza artistica, calcando innumerevoli palchi di tutta l’Europa, partecipando a rassegne e festival, tenendo concerti in un crescendo di straordinari successi, inserendosi nel solco del percorso culturale tracciato dall’ etnomusicologo Gavino Gabriel (Tempio P. 1881 – Roma 1980), studioso e profondo conoscitore della cultura popolare sarda, compositore, cofondatore e primo Direttore della Discoteca di Stato, cui il Coro è dedicato, contribuendo a diffondere e dare ulteriore notorietà al nome dello stesso.
L’etnomusicologo Ambrogio Sparagna così li ha definiti: “depositari di uno stile fra i più belli del mediterraneo, si chiama canto a tasgia: è un canto polifonico che ha tutto il ritmo delle onde del mare, un canto che è contemporaneamente antico e futuro, come tutta la musica popolare del mondo”.
Il Coro Gabriel di Tempio è una delle principali realtà musicali della Sardegna. Grazie alla peculiarità delle sue voci ed al fascino delle armonie, si è ritagliato uno spazio importante nel panorama del canto tradizionale. Voci scure, forti, malinconiche, dal timbro inconfondibile che emettono un suono dolce, soave, un incontro di note che arrivano dal cuore e che fanno del loro canto “il canto dell’anima”.
Nasce nei primi anni ’50 col nome “Coro di Tempio”. Successivamente, nel gennaio 2004, si costituisce sotto forma di associazione prendendo il nome di “Associazione Culturale Coro Gabriel”. Sin dalla costituzione partecipa a numerosi concorsi, spettacoli, eventi e manifestazioni culturali.
Il Coro si distingue particolarmente nella ricerca, nello studio e nella valorizzazione del patrimonio musicale gallurese, in particolare “tempiese”, nella sua forma più intatta, divenendo uno dei più importanti depositari delle antiche polifonie di tradizione orale.
Il repertorio del Coro comprende serenate d’amore, canti di lavoro e di satira, ninne nanne e compianti, abbracciando tutte le fasi del vivere dell’uomo, dalla nascita alla morte; molto vasto è altresì il repertorio religioso che anima i diversi momenti dell’anno liturgico; tutti brani molto spesso recuperati dall’oblio ed eseguiti esclusivamente col tradizionale sistema di canto gallurese “a tasgia”.