Beh… alla fine la fatidica data è arrivata: il 24 Settembre al Teatro del Carmine, sono stati celebrati i 50 Anni dell’Accademia Tradizioni Popolari “Città di Tempio”, traguardo prestigioso che, come è stato detto sul palco, è stato raggiunto in 50 anni di attività ininterrotti. Dobbiamo dire che durante l’organizzazione della serata, abbiamo sperato che venisse apprezzata, ma ora che si è svolta, possiamo affermare che è andata ben oltre le nostre previsioni.
Questo soprattutto grazie a tanti fattori: per primo la “trama” della serata; il “Viaggio nel Tempo” dell’Accademia, partito nel 1966, attraverso il ricordo di chi ha fondato l’Associazione, Giuseppe Nurra, con la collaborazione di Isa Bionda, prima storica presidente, percorrendo gli anni nei quali il Gruppo iniziò a ballare, con Ziu Ninuccio Peru che suonava e Stefania Solinas che iniziava ad insegnare i passi, cosa che ha fatto fino ai giorni nostri. Passando poi all’ingresso dell’elemento maschile, con Mario Pirrigheddu primo ragazzo ad avvicinarsi al gruppo.
Da lì inizia il nostro splendido cammino, con l’entrata, via via, di tantissime persone, ragazzi e ragazze, tra i quali si distingue Lorenzo Addis, che sarà direttore artistico e presidente per tanti anni. Un secondo motivo è stata la presenza dei gruppi “amici” che, in diversi momenti, ci hanno accompagnato nei viaggi o nei tanti spettacoli: il Coro Su Nugoresu di Nuoro, fondato dal grande Tonino Puddu; il Gruppo Villanova di Cagliari; il Gruppo di Sennori; il Coro Gabriel; Giovanni Puggioni e Luigino Cossu, che con le loro esibizioni hanno portato la serata a livelli altissimi. Terzo punto di grande spessore è stato il presentatore Ottavio Nieddu, che, con grande maestria, ha fatto rivivere a tutti noi questo magnifico percorso.
E quarto, ma forse è il fattore più importante, è il grande affetto dimostrato da tutti quelli che il gruppo l’hanno vissuto, ballerini, collaboratori e simpatizzanti, loro hanno fatto sì che la serata fosse indimenticabile, ed è stato bello sentir dire con grande orgoglio, “io ci sono stato e ho contribuito a questa grande storia”. Naturalmente, quello che può sembrare un traguardo, è in realtà un punto di partenza. Ai tanti giovani che già fanno parte del gruppo e a quelli che, speriamo numerosi, arriveranno, andrà l’onore di raccontare tanti altri capitoli.